
Cos’è la titolazione anticorpale? È un test sierologico che ci permette di valutare la quantità di anticorpi sviluppati in seguito alla vaccinazione contro un particolare patogeno (Cimurro, Parvo, Herpes...).
Quando si può eseguire questo test? Viene utilizzato dopo il primo ciclo vaccinale del cucciolo/gattino per confermare l’efficacia della protezione vaccinale e negli animali adulti per stabilire gli intervalli di rivaccinazione. I principi di “medicina veterinaria basata sull’evidenza” suggeriscono che testare lo stato anticorpale in cuccioli e adulti è una pratica migliore del somministrare semplicemente un richiamo vaccinale, che a volte può risultare superfluo.
Quali test si eseguono nel cane? determinazione degli anticorpi sierici contro CDV (Cimurro) e CPV-2 (Parvovirus). Questi test permettono di offrire un’alternativa alla rivaccinazione di routine con i vaccini core (Cimurro e Parvovirus) ad intervalli di 3 anni. È noto che una grande maggioranza di cani mantiene anticorpi protettivi contro Cimurro e Parvovirus per un tempo più lungo e molti studi sperimentali supportano questa osservazione.
E per il gatto? determinazione degli anticorpi sierici contro FPV (Panleucopenia), FCV (Calicivirus) e FHV-1 (Herpesvirus).
Risultato negativo al test indica che il soggetto ha scarsi o nulli anticorpi, e quindi la rivaccinazione è raccomandata, a meno che non esista una ragione medica per non farlo.
Risultato positivo al test indica una quantità di anticorpi protettivi sufficiente, quindi il richiamo vaccinale al momento non è necessario.
I test anticorpali per altri tipi di vaccini hanno un valore limitato o nullo dovuto alla breve persistenza di tali anticorpi o all’assenza di correlazione tra anticorpi sierici e protezione (ad esempio Leptospira = L4, che quindi verrà richiamato tutti gli anni senza effettuare prima il test).
Un proprietario scrupoloso può desiderare la conferma che il suo cucciolo/gattino sia protetto dopo la prima serie vaccinale quando questa viene completata a 16 settimane o più. A questo scopo può essere testato un campione di siero prelevato almeno quattro settimane dopo l’ultima vaccinazione:
sieropositivo è protetto, può ricevere la successiva vaccinazione core tre anni dopo.
sieronegativi dovrebbero essere rivaccinati e ritestati.
Il test anticorpale è oggi l’unico metodo pratico per assicurarsi che il sistema immunitario del cucciolo/gattino abbia riconosciuto l’antigene vaccinale.

I vaccini possono non avere successo nell’indurre un’immunità protettiva in un soggetto giovane per diverse ragioni:
Gli anticorpi materni assunti tramite l’allattamento (MDA) neutralizzano il virus vaccinale. Questa è la causa più comune di insuccesso vaccinale. Tuttavia, quando l’ultima dose di vaccino viene somministrata a 16 settimane di età o più, gli MDA saranno scesi a un livello basso e nella maggior parte dei cuccioli il vaccino avrà successo.
Il vaccino è scarsamente immunogeno, ovvero non riesce a stimolare una risposta anticorpale adeguata. La scarsa immunogenicità può riflettere un range di fattori: ad esempio, errori di produzione di un particolare lotto. In realtà, questi effetti raramente interessano i vaccini prodotti da grandi aziende ben collaudate che commercializzano i loro vaccini su scala internazionale. Fattori post-commercializzazione quali scorretto trasporto o conservazione (interruzione della catena del freddo) e scorretta manipolazione del vaccino (uso di un disinfettante) nella pratica possono portare ad inattivazione del prodotto.
L’animale è un “poor responder” (il suo sistema immunitario non riesce di per sé a riconoscere gli antigeni vaccinali). Se un animale non è in grado di montare una risposta anticorpale dopo vaccinazioni ripetute, dovrebbe essere considerato un non-responder genetico. Dato che in altre specie la mancata risposta immunitaria è controllata geneticamente, alcune razze canine sono state sospettate di essere dei poor responder.
Linee guida WSAVA per la vaccinazione del cane e del gatto
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