Il termine BAOS indica la sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori, patologia che colpisce prevalentemente i cani ed i gatti brachicefali. Le razze canine più colpite sono: Carlino, Bull Dog Inglese, Bouledogue Francese, Boston Terrier, Pechinese, Cavalier King Charles, Shar-pei, Shih Tzu ed anche razze brachicefale di taglia più grande, come il Boxer ed il Bull Mastiff, seppur con incidenza inferiore e minore gravità clinica.
La sindrome brachicefalica si può rilevare in animali di ogni età, più frequentemente nei soggetti di 3/4 anni.
Un animale viene definito brachicefalo quando presenta una particolare conformazione della testa, ovvero quest’ultima è sviluppata in larghezza, ma non in lunghezza ed i tessuti molli non sono proporzionali allo scheletro osseo che li contiene.
Questa condizione provoca una serie di anomalie che ostacolano il passaggio dell’aria:
➢ stenosi delle narici: restringimento dell’apertura nasale, che appare come una fessura
➢ palato molle allungato ed ispessito
➢ trachea ipoplasica
➢ condizioni secondarie all’aumentato sforzo inspiratorio: collasso laringeo, ovvero un
avvicinamento delle cartilagini aritenoidi, a causa della loro flaccidità, con conseguente
riduzione dello spazio per il passaggio dell’aria; eversione dei sacculi laringei, che tendono a collassare medialmente.
Come si manifesta la BAOS? Respirazione frequente, rumorosa ed a bocca aperta, russamento, tosse, soffocamento, colpi di calore, episodi di collasso e segni clinici gastroenterici, come difficoltà ad alimentarsi, vomito, diarrea, rigurgito.
Un paziente affetto da BAOS può non manifestare chiaramente tutti questi sintomi, la sindrome può avere un andamento sub-clinico e molto spesso il proprietario considera questi atteggiamenti “normali” per la razza.
L’attività fisica, l’aumento della temperatura ambientale o l’aumento di peso possono aggravare la sintomatologia: peggiora la capacità respiratoria, il cane respira velocemente a bocca aperta, si posiziona con le zampe aperte e la testa allungata e le mucose sono pallide o cianotiche.
Cosa fare? Il medico veterinario deve, tramite adeguati strumenti diagnostici, stabilire se e in che forma i pazienti siano affetti dalla BAOS. Tramite la visita clinica e l’esame endoscopico è possibile emettere una corretta diagnosi ed eseguire un’adeguata stadiazione della BAOS. Successivamente sarà definito il protocollo terapeutico necessario e la prognosi.
La terapia della sindrome brachicefalica è essenzialmente di tipo chirurgico; perciò, può essere eseguita in concomitanza all’esame endoscopico, essendo necessaria un’anestesia totale per entrambe le procedure. La correzione chirurgica comprende:
➢ la plastica delle narici
➢ l’accorciamento del palato molle (stafiloplastica)
➢ l’asportazione dei sacculi laringei.
Quale sarà la prognosi? La prognosi è legata a molteplici fattori: razza, sesso ed età, obesità, presenza di collasso laringeo di grado severo. I quadri con prognosi più severa si riscontrano nei soggetti di età inferiore ai 2 anni, nei maschi, nei soggetti con collasso laringeo di secondo o terzo grado e nei cani di razza Bulldog Inglese.
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